Dentro i cessi dei bar

Un tempo credevo che il treno fosse un missile
che tutte le prostitute fossero eroine
di Dostoevskij, credevo che i sicari
piangessero prima di uccidere
nella jungla d’asfalto dove
non serve avere pietà
credevo che i
drogati fossero
beautiful losers, alla Sam Peckinpha…
quando la notte scende nel bassoventre della città credevo che la vera poesia, stesse
scritta sui muri, dentro
ai cessi di un bar…

dentro ai cessi dei bar
dentro ai cessi dei bar

anche
le idee migliori
nel tempo si trasformano
in tutte quelle frasi stanche su ciò che
conviene oppure
no
credevo
nella rivoluzione
con la falce e il martello
dopo il giro dei
pub
e lo scazzo del sabato sera
credevo che fosse smania di libertà
nei locali topaia tra fasci di luce e volute di crak
femme fatale di periferia la danno, gratis
dentro ai cessi dei
bar

dentro al cesso di un bar
dentro al cesso di un bar